La collezione di queste 33 Tempere a cui si deve aggiungere il Mercato degli amorini, rappresenta un lato poco conosciuto di Antonio Canova, noto principalmente come scultore. Furono realizzate su fogli di carta di stracci di piccolo e medio formato negli anni 1798-1804, probabilmente a Possagno, quando l’artista non aveva a disposizione il marmo.
Mostrano un Canova pittore felicemente ispirato, insolito e colorato; sono ragruppabili in tre tematiche differenti: le muse, le ninfe e gli amorini e le danzatrici.
L’intervento che abbiamo realizzato nel 2018-19 sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Belluno Padova e Treviso e la Direzione del Museo Canova, ha avuto una valenza soprattutto conservativa in quanto i numerosi distacchi della pellicola pittorica dal supporto cartaceo che interessavano quasi tutti i dipinti costituiva una necessità urgente e non più rimandabile nel tempo. Per questo motivo e ormai da tempo le tempere non erano più esposte al pubblico ma conservate in orizzontale dei depositi della gipsoteca.
Sono stati individuati materiali e metodologie tenendo conto del principio del minimo intervento e in grado di rispettare le caratteristiche tecniche ed estetiche delle opere nel solco della loro “linea della vita”.