Poche sono le notizie documentarie sull’origine e lo sviluppo di questo Palazzo che si trova a Verona tra via Interrato dell’Acqua Morta, via Porta Organa e via Seminario. Nel catasto austriaco del 1843 risulta essere ancora di proprietà del conte Da Lisca; il vincolo sull’immobile da parte della Soprintendenza in base alla legge n.1089 è del 1954; il complesso entra in possesso dell’Istituto Figlie di San Giuseppe nel 1926 fino al 2002 quando viene acquistato da privati.
Anche le guide di Verona non si soffermano molto sull’immobile in questione; tra le poche citazione quella di Federico Dal Forno in Case e palazzi a Verona (1973) dove si legge: “In questo luogo i Da Lisca avevano loro proprietà e caseggiati, che si estendevano fino all’Adigetto. Il loro primo stabile sorse incorporando un preesistente manufatto, con solida base a grandi blocchi di pietra e muratura in cotto, all’angolo con Via Porta Organa, che fanno pensare ai resti di una torre o di un fortilizio; il cortile interno è limitato da un’alta mura merlata, con portale della rinascenza sormontato dallo stemma dei Da Lisca”.
Altre notizie relative ai danni arrecati alla Porta Organa e quindi anche al Palazzo Da Lisca dai bombardamenti dell’ultima guerra mondiale sono riportate da Adalgiso Tommasoli in Verona nelle sue strade (1954).
Il Palazzo si sviluppa su tre livelli: piano terra, primo e secondo piano oltre al sottotetto e all’interrato; il restauro architettonico curato dallo Studio M.P.& T Associati di Verona è stato realizzato rispettando gli spazi architettonici originali e recuperando tutte le testimonianze storiche ed artistiche presenti.
Il nostro intervento di restauro, concluso nel 2008 dopo 20 mesi di lavori, ha consentito il recupero e la conservazione di numerosi documenti pittorici del tutto sconosciuti perché nascosti da strati di intonaco e pitture applicate in epoche successive. Si tratta di pitture murali e di soffitti lignei decorati con motivi e stili diversi, testimonianze delle varie fasi di ampliamento e trasformazioni del Palazzo. Accanto ad un nucleo di costruzione molto antica, probabilmente del XIV secolo e forse la stessa torre di cui parla Federico Dal Forno, sono emersi elementi pittorici riconducibili al XVI-XVIII secolo.