La Chiesa di San Sebastiano in Venezia è ritenuta il “tempio” di Paolo Veronese perchè oltre a custodire i suoi resti mortali, conserva alcune delle opere più significative della sua produzione artistica: il ciclo di affreschi sulle pareti, le ante d’organo, il soffitto della sacrestia e quello dell’aula principale con le tre grandi tele raffiguranti le Storie di Ester.
Il nostro intervento, iniziato nel giugno 2009 e terminato a luglio 2011 ha riguardato il restauro del soffitto ligneo: un’opera molto articolata e composita dove tutta la superficie del soffitto risulta essere interessata da decorazioni a tempera, ad olio e da dorature.
Lo schema compositivo si ispira ai principi classici di simmetria e proporzione; oltre al cornicione perimetrale una serie di cornici modanate e dentellate spartiscono la superficie in profondi lacunari lineari e curvi dove trovano posto le tre grandi tele con le Storie di Ester attorniate dalle Vittorie Alate; nello spessore sono collocate le tavolette con soggetti legati alla Passione, mentre il perimetro è decorato con otto riquadri raffiguranti putti affacciati alle balaustre e quattro tondi angolari con le Virtù Teologali e la Giustizia.
L’intervento, commissionato dal Patriarcato di Venezia e diretto dalla dott.ssa Amalia Donatella Basso ispettrice della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna è stato finanziato grazie ai fondi raccolti dal Comitati Privati per la salvaguardia di Venezia Save Venice Inc.
Il restauro si è rivelato molto impegnativo per le precarie condizioni conservative e per la presenza di tecniche diverse e di materiali estranei relativi ai precedenti interventi; con il supporto di una corposa serie di indagini scientifiche ed il paziente lavoro di tutti gli operatori coinvolti è stato possibile tuttavia recuperare brani pittorici praticamente sconosciuti e poco considerati fino ad ora dalla critica e ricomporre così quell’intento compositivo unitario che il genio di Paolo Veronese ha voluto lasciare nella Chiesa di S.Sebastiano.