La Cappella fu edificata tra il 1408 e il 1419 su incarico del Venerabile Collegio dei Notai, che la dedicò ai santi Zeno e Daniele.
Sviluppata su pianta quadrangolare, essa si articola in quattro vani comunicanti coperti con volte a vela impostate su arco gotico, di cui solo tre si presentano attualmente decorate.
In seguito a crolli e incendi, nel corso dei secoli andarono perdute le decorazioni pittoriche quattrocentesche e dell’arredo più antico rimase solo una pala d’altare di Ruggero Loredano, la Madonna col bambino e i santi Zeno e Daniele, ora nei depositi del Museo di Castelvecchio, datata 1600.
La Cappella subì quindi numerosi interventi di restauro non documentati.
Quanto è rimasto in loco interessa sostanzialmente l’intervento decorativo compiuto a spese del Collegio dei Notai tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, come testimonia un’iscrizione commemorativa del 1703 affrescata su uno dei sottarchi.
Il nostro intervento ha riguardato nel 2003 il restauro dei due grandi dipinti di Lois Dorigny (1654-1742) San Zeno ordina al diavolo il trasporto della coppa di porfido (331×595 cm) e la Gloria di angeli (150×429 cm) della prima sala; nell’anno 2007 il dipinto di G. Canziani raffigurante il Sacrificio di Isacco della seconda sala.